PNRR, all’Italia la prima rata da 21 miliardi di euro

21 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di contributo a fondo perduto e 11 sotto forma di prestito

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PNRR, all’Italia la prima rata da 21 miliardi di euro

L’Italia ha ricevuto il 13 aprile il pagamento della prima rata per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ‘Italia Domani’: 21 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di contributo a fondo perduto e 11 sotto forma di prestito, a seguito della valutazione positiva della Commissione europea e di tutti gli Stati membri Ue sul raggiungimento dei 51 obiettivi del PNRR nel 2021.

Dichiarava il 10 aprile il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, intervenendo alla Scuola di formazione promossa dalla Fondazione ‘Costruiamo il futuro’:

“Il Pnrr e la sua attuazione devono controbilanciare gli effetti delle crisi anche gravi che stiamo attraversando. L’aumento eccezionale dei prezzi del gas, dell’energia, di alcune materie prime è un inedito di cui si sta monitorando l’impatto sui singoli progetti. Il Governo metterà a punto le misure necessarie, anche rafforzando interventi già approntati, in particolare in tema di revisione prezzi”.

“Quel che non deve accadere – aveva aggiunto Garofoli – è che la crisi in atto faccia deragliare il Paese dal suo più ambizioso Piano di ripresa e sviluppo, con la tensione riformistica che lo contraddistingue, con le tante progettualità di cui si compone, decisive per il superamento dei profondi divari territoriali e di genere, oltre che dei ritardi dei nostri sistemi di istruzione, ricerca, tecnologici, infrastrutturali”.

Nel corso della sessione di lavoro a cui ha partecipato, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è intervenuto, inoltre, sul tema della Concorrenza.

“Con il Parlamento – aveva spiegato – vi è stato un dialogo assiduo e, credo, anche proficuo. Il Governo ha illustrato, per alcune delle questioni più rilevanti del ddl, le ragioni sottese alle misure di liberalizzazione proposte. I gruppi parlamentari hanno espresso le rispettive posizioni e le esigenze alle stesse sottese. Per molti aspetti sono stati e si stanno definendo punti di sintesi”.

“Ora occorre tener conto dei tempi. L’approvazione del ddl e dei decreti legislativi – concludeva Garofoli – costituiscono precisi vincoli e non si può venir meno a impegni così decisivi per il futuro del Paese”.

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